Mendicicomio

Il mendicicomio era un asilo costruito da Vitantonio Marrocco, che lo intitolò a Celeste Marrocco, la figlia, morta a ventisette anni, e lo donò al Comune di Taviano

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Scheda di dettaglio

Era intitolato “Asilo di mendicità”, che sta ad indicare un luogo di accoglienza per i poveri, in quanto in quel periodo (quando è stato adibito a questo uso era il 1927) mancavano tutte le strutture odierne, pertanto corrisponde alle “case di riposo” di oggi. Qui venivano accolti tutti gli anziani, i poveri, i bisognosi di cure che non avevano assistenza.

La stanza più grande era adibita a dormitorio, c’erano infatti otto posti letto dove dormivano queste persone anziane, e c’era il custode, che si preoccupava di assisterli e portava loro da mangiare (i pasti venivano preparati a turno dalle associazioni che si occupavano di carità). Oltre agli otto posti letto Antonio Lista (così veniva chiamato Vitantonio Marrocco), con lenzuola, materassi, diede anche otto piatti, otto bicchieri, otto posate, perchè potessero, non solo dormire, ma anche mangiare.

Antonio Lista era un commerciante di tessuti che andava in giro con il suo biroccio per tutto il Salento sino al Capo di Leuca, e vendeva soprattutto il filato a coloro che avevano il telaio a casa, facendo anche credito a coloro che non potevano pagare subito; egli amava dire: “I poveri mi hanno fatto arricchire, mi hanno fatto diventare capace come commerciante di tenere tre figlie che hanno conseguito il diploma (che era una cosa straordinaria per l’epoca), io ai poveri che mi hanno permesso di essere autonomo, indipendente, voglio pensare”.

Durante i lavori di sistemazione, non ancora completati, sono state aperte delle nicchie che prima non si vedevano. Infatti solo dopo aver tolto l’intonaco ci si è accorti della loro esistenza. E' stato recuperato anche il caminetto, che prima non si vedeva, perché c’era soltanto una piccola apertura. Man mano che si andava avanti con i lavori, si è visto che questo camino era bello, ampio e quindi si è deciso di recuperarlo.

Il pavimento originario era in cocciopesto ed è stato completamente rifatto.
Non sappiamo tale struttura com’era nel passato, la tipologia è molto vecchia e probabilmente le finestre (che adesso sono state trasformate in nicchie perché la struttura è completamente circondata da altre abitazioni) in passato davano all’esterno. Questa costruzione è tutta incorporata in altre costruzioni, l’unica apertura per prendere aria è posta in alto. Il pavimento è realizzato in cocciopesto e calce idraulica e successivamente sarà trattato superficialmente e lucidato.


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